venerdì 11 aprile 2008

Fine Primi Tempi - Pausa

Quando iniziai questo blog avevo l'ambizione di raccontare una minibiografia divertente di quello che sarebbe accaduto nel viaggio, il VIaggio (con la V talmente maiuscola che contagiava anche la I) della mia vita, con un mondo nuovo davanti, un fratello che provava le mie stesse cose e una moto sotto al culo.
In effetti è accaduto molto di quello che ci aspettavamo, ma non come ce lo aspettavamo, e tante cose rileggendo queste pagine, sono riaste non dette, tanti propositi di raccontarvi e di fare sono rimasti solo propositi.
Ho riso e ho pianto qua a Barcelona, e ho vissuto una vita precaria. Questa non è una vita precaria, dice il mio amico Mosto, di cui non riveleremo l'identità per creare ulteriori suspance in questo blog. Ti sbagli. Se per vita precaria intendiamo non avere soldi e dormire per strada, sì, allora la mia non è una vita precaria, perchè ho una famiglia che mi aiuta, anzi ne ho più di una (solo qua a Barcelona molti amici si sono proposti di aiutarmi se mi fossi trovato in qualsiasi difficoltà); non lo è perchè ho una carta di credito con ancora 500 euro tutte mie, guadagnate risolvendo problemi sulle stampanti; non lo è perchè ho un letto, una casa e diverse lattine di tonno nel mio armadietto che mi servono come scorta personale in caso di carestia o emergenze atomiche.
Ma dal mio punto di vista è una vita precaria perchè non ha un futuro, nel senso che, dati i presupposti narrati in precedenza, da qui a due mesi la mia vita dovrà cambiare. Precaria in quel senso. Non gioco a fare l'hippie per strada, amici, e uso il nome "precario" come qualcuno usa i rasta per vantare una filosofia di vita naturale che di naturale ha poco.
Uso il termine "precario" intendendo perfettamente che da qui a poco tempo le cose saranno necessariamente diverse.
I semi del cambiamento ci sono già, sembrerebbe che abbia trovato un nuovo lavoro; un lavoro che mi porterà a tornare spesso in Italia, a risiedere in Spagna e con un po' di fortuna anche molte altre cose. Ma questo lo racconteremo in seguito, prima vediamo come butta...
A Maggio e a Giugno, se tutto va bene, sarò in Italia per buona parte del tempo e forse potrò raccontarlo meglio.

Sono in pausa. Vado a delle feste, incontro ragazze non sempre divertenti, molto spesso immature. A volte faccio sesso anche se a voi non fa piacere saperlo, perchè pensare a me che faccio sesso è un po' come pensare al sesso degli angeli (non che sia un angelo, semplicemente uno a cui si associa difficilmente il concetto di gran conquistatore - vi stupireste a vedere quanto facilmente me lo assegnano certe persone qua). Ho capito che per fare colpo sulle ragazze devo stare più zitto, questo mi evita di dire le mie classiche cazzate sdrammatizzanti quando mi sento in imbarazzo, e mi conferisce anche un aria più interessante (grazie alla genetica ho ricevuto una faccia che è sicuramente più interessante dei miei discorsi, ho forse dovrei dire: per colpa della cultura ho ricevuto una faccia più interessante dei miei discorsi).

Domani vado a un concerto di Ligabue con un amico. Oltre alla voglia di fare due chiacchiere con il mio amico, il pensiero va al fatto che tolto l'affitto dovrò arrivare a fine mese con 100 euro, e tutto questo per colpa di Ligabue.

Nico non sta ottimamente, in fede mia credo che dovrebbe tornare ancora un po' qua. È andato troppo presto in Portogallo. Non era tempo per fermarsi, ma non era nemmeno tempo per ripartire. Almeno secondo me. Il suo problema principale è il cane (gli richiede tempo come un figlio e lui non ha abbastanza risorse per gestirsi tutto il casino di vivere fuori solo, senza parlare la lingua, senza poter trovare un lavoro ben pagato, e i vari problemi) ma non lo ammetterà mai fino in fondo - del resto Chula è bellissima. Qua in casa tutti gli vogliono bene (a Nico, intendo) e si chiedono sempre cosa sta facendo. Una costante per chiunque lo abbia conosciuto, che condivido in pieno.

Io ho tanto tempo libero, e come tutte le cose, quando ne hai tante le sprechi.
Alle volte sono così impegnato a non fare niente che mi dimentico per giorni di riordinare la stanza, mi dimentico di mangiare, di fare la spesa (ricorro alle scatolette di tonno), la cosa buona e che mi dimentico anche di fumare.
Dimenticanze. All'inizio sono divertenti, poi ti danno fastidio, poi interessanti, alla fine anch'esse diventano noiose.

In tre settimane ho fatto almeno una decina di interviste di lavoro, alcuni li ho rifiutati subito, altri li ho tenuti in considerazione, alla fine me ne sono rimasti tre che mi piacevano, tra i quali ho deciso; mi è costato aspettare, ma ne è valsa la pena; la mia vita cambierà ancora:
vivrò a Barcellona, ma viaggierò molto e spesso tornerò anche in Italia tra i vari viaggi. Sono riuscito a conciliare quello che volevo con un lavoro che sembra presentare buone aspettative. Ho festeggiato con Pepe bevendo una birra in terrazza e parlando dei costumi sessuali della gente.
Ancora una volta i piccoli piaceri sono meglio dei grandi sogni.

Anto, dovremmo vederci più spesso. Non esiste cazzo che viviamo a 20 minuti e ci vediamo una volta ogni due settimane quando va bene. Ma non colpevolizziamo nessuno, tanto lo sappiamo tutti che la vita è così. Ci vuole impegno e energia per fare le cose. E non sempre ne disponiamo.

Vado a lavarmi i denti e a dormire, sarebbe anche ora. Domani arriva un ragazzo messicano nel piso, sarà nostro ospite per alcuni giorni. Ci saranno serate folli. Ma onestamente sono un po' fiacco fisicamente (dovrei fare qualche sport, magari il kung-fu) - anche uscire di festa, sono arrivato al punto, che mi sembra impegnativo.

S'io fossi fuoco, arderei il mondo. Ma sono mondo, e brucio.
(Non cercate di capire più di quanto meriti questa scarna frase retorica, l'ho messa là solo per rovesciare una citazione con un po' di pessimismo. Spero che questo non abbassi la vostra stima di me, non potrei dormire sereno questa notte.)
Sì, forse si è fatto tardi... vado...