lunedì 8 dicembre 2008

Capitolo XIV , nulla si crea e nulla si distrugge... libero

Lettera aperta ai sudditi del Re di Spagna, loro suddito:

Se questo fosse un blog che si rispetta, aggiornato come si deve, e interessante al punto di meritare un critica letteraria, non avrei bisogno di spiegare perchè torniamo al capitolo XIV... almeno non nell'introduzione: ma lo farò. Si torna indietro ragazzi. O meglio. si va avanti, si rimane sullo stesso posto, sullo stesso capitolo e si torna indietro, tutte e tre le cose contemporaneamente: amo il paradosso della vita. Così a volte mi sento io: mi chiedo se un esperienza mi farà andare avanti, mi farà tornare su false convinzioni, me ne darà di più valide, se cambierò e se sia giusto che cambi.

Sono in camera mia. Mi sono appena rollato una canna. L'ennesima ultima canna della mia vita di cannaiolo, quelle dopo saranno solo le canne occasionali. Anche stavolta sono determinato a spostare il thc lontano dal mio abituale metabolismo. Stavolta lo farò.

Ho cambiato stile di vita per il mio lavoro. Lo adoro il mio lavoro. Il mio capo è una persona in gambissima, le colleghe sono ragazze eccezionali. Il lavoro interessante. Qui posso fermarmi a crescere. L'avevo detto anche quando ho scelto Fra come partner, e la psicologia come interesse. L'ho fatto, sono cresciuto. Dopo quegli anni, quando c'è stata la crisi famigliare, con Fra e con la psicologia: mi sono ritrovato un uomo e ancora meglio: umano. Forte per la prima volta come un uomo. Ho accettato la debolezza delle cose e la mia, e ne è venuto fuori un quadro ancora più stupendo. HO AMATO ancora di più la mia famiglia, la psicologia, Fra, ho un rapporto stupendo onesto e aperto con loro: sono distante da tutto questo ora. Sono in un altro capitolo della mia vita ma tutti gli elementi che hanno composto il libro sono ancora con me, mi amano e li amo. grazie.

Andrea si conosce, e conosce l'umano, la tentazione di ricadere, lo scivolare verso stati di energia potenziale inferiore è sempre forte è costante in noi, tendiamo all'inerzia, alla semplicità della pratica, alla routine. Anche la persona più attiva, ha la morte dentro, ha la poltrona e il telecomando che gli susurrano nell'orecchio. Per questo mi sono iscritto di nuovo al kung-fu e mi sono segnato al volontariato. Se voglio spostare le mie abitudini devo cambiare ancora i miei schemi, la mia routine.
Il 2009 sarà un anno diverso ancora. Gli ultimi anni sono stati tutti diversi. Molto.

Penso alle persone che amo. Amo le persone. A voi che state leggendo vi amo anche di più (anche solo perchè lo leggete, eheh). Vi amo come mi ha detto "ti amo" Cristina mentre facevamo l'amore: ti amo nel senso che amo l'esperienza umana che mi stai regalando. Come me lo disse per la prima volta Fra. Come me lo dite voi quando mi cercate per un'opinione o un consiglio, ma soprattutto per avere un po' di forza.

Tra queste persone ce ne sono diverse di cui avrei bisogno in questo momenti di cambio. Ce n'è una che mi suscita una forte curiosità avere qua. Nicola. Perchè?
Perchè io sono un viaggiatore, io mi sento un viaggiatore ora, prima del cambio. E Nico è il viaggiatore. Me lo ricordo così il mio grande fratello, fino da quando aveva 2 anni: tutti camminavano insieme e lui se ne stava 10 metri avanti o dietro, godendosi da solo il paesaggio. Nico va per la sua vita come un viaggio, guardando le persone, le cose e i posti e meravigliandosi della loro bellezza. E il suo stupore genera un sorriso a tutti e gli vogliono un bene enorme. Nico potrebbe confermarmi se, nel cambio che sto facendo, rimane quello spirito buono del viaggiatore che ho imparato vivendo con lui e che voglio portarmi dietro per tutta la vita. Poco tempo fa ho letto le sue carte, che aveva lasciato qua a Barcellona, mentre stavo ordinando i miei e i suoi documenti. Quanti ricordi, e quanto mi sono servite a capire ancora meglio gli ultimi anni dal suo punto di vista. Pochi giorni dopo in lacrime gli ho inviato un messaggio che diceva: "Pensavo alla vita che abbiamo fatto l'ultimo anno con te Nico. Sei una persona stupenda. Ce ne vorrebbero di più al mondo come te fratello!".
Nico non ha risposto. Ma dopo un paio di giorni mi ha chiamato per sapere come stavo. ...
Un'altra sera parlando gli ho detto: Se un giorno mi capiterà per errore di avere figli, due settimane all'anno le passerranno solo con te. E lui: Solo due settimane, merdocco? E io: Coglione, due settimane SOLO con te, poi li vedi quando ti pare. ... Le mie classiche discussioni con Nico, mi mancano.

In questo periodo di cambio me la sto spassando. Mi guardo crescere e faccio collegamenti con il mio passato e il mio futuro. A volte mi vengono delle preoccupazioni. Lo ammetto. Ma non pensate che questo mi turbi. A chi non fa bene piangere ogni tanto. E poi quando non si fa all'amore da mesi il nostro io s'indebolisce un poco. Mannaggia (l'ho detto, ho parlato del sesso, lo so che vi aspettavate di sentirlo). Ma non mi do mai per vinto. Lo sapete.

Da poco hanno scoperto che il thc rende alcune forme di ratti più intelligenti. Non l'ho letto in fonti sicure. Me ne hanno parlato, ma ci credo. Ho amato le droghe per una precisa ragione: inserire neurotrasmettitori nel mio cervello mi ha dato una visione differente delle cose. Ne ho pagato il costo. Gli abusi significano questo: pagare il costo di queste esperienze differenti diventandone schiavi e rovinandocisi il fisico.
Per questo smettero il thc e il tabacco come abusi.
Fra, anche, mi ha consigliato di ridurre il thc. Lo fanno in molti, ma lei ha fatto delle osservazioni sulle modifche della mia personalità che sono state convincenti. Ad ogni modo ero già convinto. Solo che, più motivazione si ha meglio è.

Molti di quanti mi conoscono pensano che io sia ancora innamorato di Fra, altri che mi hanno visto con Cristina pensano che l'ho vissuta come se fosse una mia fidanzata. La verità è che noi amiamo nelle forme che sappiamo amare. La mia persona è difficile da amare, per mia scelta io rappresento lo scherzo che reputo sia la vita: non ce la faccio a non amare quelli che sanno andare oltre.
La gente che non capisce la mia relazione con le pesone importanti per la mia vita, difficilmente può capire me: io non do alle persone una classificazione secondo le posizioni che socialmente dovrebbero occupare per me -questo è il mio amico: la nostra relazione signifca questo -questa è la mia ex: la nostra relazione deve essere così -questa è una che mi scopo quando non sta con il fidanzato: la nostra relazione sarà di quel tipo.
Io mi lego alle persone, non le imbriglio con un nome per legarmi a loro, mi lego a loro con il mio destino... perchè voglio vedere dove mi portano le persone e non i nomi. Per questo sono stato capace di vedere Nico come un amico e come un fratello e come entrambe le cose, e così Anto, Marco, Fra, Roby, Cristina... che sono quelli che in questo periodo sento più spesso, ma siete in tanti. Sono un anello in una rete di gente meravigliosa intorno. Anche se... avete i vostri cazzutissimi difetti, ammettetelo, ve li perdono.

Prego.

Comunque: per la stessa ragione di cui sopra, oltre al fatto di avere la camminata a papera, mi dicono che sono gay. Quindi la stessa risposta la copiamo e incolliamo. La mia sessualità la vivo e la sbandiero anche, ma evito di dargli un nome, evito di marcarla nelle tristi forme sociali che usano i "maschietti" per non sembrare "femminucce"; tanto più che le "femminucce" ce le stanno copiando e rendendo sterili già da tempo, nel caso non ve ne foste accorti... Non sono gay, mi dispiace, perchè avrei avuto successo, ma se privandomi di tutti i retaggi culturali continuo a sentirmi attratto per le donne, ammetto di essere etero, e dico lo ammetto perchè non me ne vanto affatto. Molte donne sono esseri superficialmente crudeli.

Gli uomini invece sono superficiali e basta. Ma ora basta con la demagogia sessista spicciola: non lasciamo cadere il tono del discorso.

Sono qui per uno scopo preciso: mi sono guardato parecchio in questi giorni, ho visto che mi prendo sempre per il culo da solo e aiuto gli altri a farlo da una vita. Ho deciso di provare ad essere leggermente più serio quindi. Ma poco, non preoccupatevi. Basta dialetto, basta usi e costumi penalizzanti (vedi gli argomenti di cui sopra), rimarrà in parte il prendersi poco sul serio come elemento della mia personalità, ma stavolta si cresce. Ho il coraggio di annunciarlo qua. E ancora una volta potreste credere che sia il mio solito discorso svarionato come ne avete sentiti molti. Vedremo.