domenica 30 settembre 2007

Capitolo IX, Puntuale?

Puntuale come l'attacco di colite dopo che bevo un caffe, arrivo a scrivervi queste riflessioni.
1) Mi sono accorto che nella mia vita sono sempre arrivato tardi. Sono arrivato tardi alla mia laurea, a tutti gli esami, al lavoro, alle lezioni... a molte altre cose che per il rispetto della legge sulla privacy (scusate se mi esce spesso questa espressione, ma viene dal lavoro che faccio) non posso riferire. Felice: mi rendo conto che ci sono ancora delle cose da imparare; infelice: perchè tutti hanno sempre dei consigli da darmi e mi trattano come uno che non capisce se stesso (cioè un Cazzo)?
2) Ieri ho baciato l'ennesima ragazza (sono stato uno scemo, stavo in una disco stupenda prendendo a spallate la gente con Nico e ridevamo come matti e dopo solo 15 minuti sono uscito, senza neanche fare la consnumazione, per farmi sbaciucchiare tutta la notte da questa piccola spagnola tutto fuoco e niente sesso -qua si chiamano "scalda cazzo" -calienta polla- le ragazze che si comportano così - non mi piace scrivere parolacce sul Blog -ma "scalda Cazzo" è l'espressione perfetta, come potrete immaginare, per una serie di motivi).
Perchè arrivo sempre al bacio ma mai oltre? mi è capitato circa una diecina di volte in 2 mesi che sono qua. Ragazze, aiutatemi, spiegatemi cosa non va nei miei feromoni' Emano un odore che non attizza? Ho le mani fredde? In realtè credo sia perchè sono carino, ma non bello, e quindi fisicamente non le faccio andare fuori di testa. In aggiunta sembro sempre totalmente scemo e non si sentoi propriamente a loro agio. In genere i miei approcci sono:
"Hola, quieres besarme?" - ciao, vorresti baciarmi?
"Hola, mi hermano me ha curtado il pelo muy mal y soy muy feo, pero si accostrumbra el ojo te va gustar un monton, te lo juro!" -Ciao, mio fratello mi ha tagliato i capelli molto male e sono molto brutto, però se abitui l'occhio ti piacerà un sacco, garantito!"
I:"Hola, que tal?" C:"Bien, ¿de donde eres?" I:"De Italia" C:"¿Estudias aqui o trabajas?" I:"Trabajo" C: "In que trabajas?" I:"Mato la gente"... y sigue asì... -
Io:"Ciao come va?" Ragazza:"Bene, di dove sei?" I: "Italiano" (a questo punto commenti sugli italiani a non finire, di solito) R: "Studi qui o lavori?" I: "Lavoro" R: "Che lavoro fai?" I"Uccido le persone" ... e continua così...
Questi sono alcuni esempi dei miei approcci; in genere ci spisciamo dalle risate, io, mio fratello, Pepe e altri amici e compagne di casa, ma alla fine rimane un po' di amarezza, perchè oltre alle cazzate non so dire altro e sempre ritorno a casa solo e sconfitto.
3) In questo periodo della vita sto prendendo una decisione molto importante: forse mi fermo qua a vivere per un periodo. Perchè? Perchè si vive meglio. Al lavoro mi presentano continuamente molte opportunitá, mi pagano meglio, e posso fare esperienze di viaggi ed inncontri sempre nuovi. In italia la gente pensa che Milano è una bella cittá perchè ti offre opportunitá lavorative. Bene, metteteci più equita nel trattamento lavorativo, aggiungete bbirre con amici e compagni di lavoro, ragazze stupende da ogni parte del mondo, gente che canta per la strada e un pizzico di sale in più e avrete Barcellona. Mi manca mia sorella, mi mancano la mia famiglia, i miei amici... ma sono giovane e qua le forze che spendo vanno ricompensate meglio, certo, se tornassi a vivere in Italia, potrei costruirmi, col tempo, un futuro più certo, di la... Ma ho ventisette anni e mi hanno già devastato, tolto l'entusiamo e la voglia di emergere, in Italia, dovrei spendere quell'ultima parte di gioventù ed energia che mi resta in quel paese... Non so, vorrei tornare, ma credo che mi pentirei per il resto della vita...
Mi dispiace, ma devo fare un paio di telefonate e devo chiudere qui le mie riflessioni... in ogni caso almeno uno dei punti che avevo preannunciato (quello sui miei approcci) è stato parzialmente spiegato. Vi auguro una giornata col sorriso sulla bocca, le mie ne sono piene.
Besitos, Andre.

martedì 18 settembre 2007

(Per i lettori piú attenti)

Cari lettori, oramai siamo arrivati ad 8 fantastici capitoli della nostra vita in Spagna, le cose da dire si accumulano ma il tempo per cenare ed uscire a farmi una birra (nella speranza che ci siano ancora abbastanza turiste in giro) si riduce. Voglio solo anticiparvi e appuntarmi qui di seguito -pertanto- cosa ci attende nei prossimi capitoli:
-i miei compagni di casa (la familia chaparritos)
-il mio lavoro da super eroe delle stampanti
-una spiegazione esausta ed esaudiente del perchè non mi reputo gay ma gli altri lo pensano
-perchè dico alle ragazze "Ehi, sono brutto, ma puoi abituarti, sai? Non potrai piú farne a meno!"
-la storia esilarante della mia vita sessual-affettiva in quel di Spagna (vedi anche punti 3 e 4)
-riflessioni sulla vita
-varie ed eventuali

Bene, il locutorio sta chiudendo e nessuno a casa mia ancora si preoccupa per me...
un saluto,
Andre.

Capitolo VIII, Progetti...

Dalla prima lettera di Andrea Cazzo ad un Amico:

Progetti?Indovinato, non ne ho. O almeno non nella loro eccezione classica di qualcosa che va avanti nel futuro. Come mi ha sempre insegnato in tutta la vita a veder meglio le cose, anche in questo caso la mitica frase del Buddha "There is no way to happiness, happiness is the way", mi sta aiutando.Non ho la minima idea di dove andrá a parare la mia vita, ma per la prima volta dopo decenni questo non mi mette paura: perchè? Perchè sto investendo bene il mio tempo: sto viaggiando, sto conoscendo gente, mi sto mantenendo (si fa per dire), sto vivendo con mio fratello e "NON" litighiamo mai, sto imparando una lingua, sto imparando come relazionarmi con le persone e con le donne, e mi sto divertendo nel farlo. Per ora non ci sono obiettivi, sono tutto concentrato a vedere quello che mi corre sotto i piedi e capire il piú possibile di questo, perchè c'è molto ancora da capire; dopo tanti anni sento che finalmente sto imparando di nuovo, la vita mi sta facendo crescere di piú... e siccome sono un narcisista del cazzo e mi piacevo giá prima, ora aspetto con ansia di vedere quello che posso ancora diventare in più (o anche solo di differente - ma non credo in meno - o non voglio crederlo).Quindi fanculo tutti quei momenti in cui mi sono messo a piangere, fuori o dentro, per essermi sentito dire: ma è possibile che tu non abbia idea di cosa vuoi fare nella vita? IO VOGLIO FARE LA VITA, non voglio farci niente perchè fare qualcosa con la propria vita è ridurla ad un fine; ma chi ce lo chiede di ridurla? Come si puó prendere una cosa vasta e ricca come la vita e FARNE qualcos'altro? Io non la voglio ridurre, la voglio vivere, capirla, goderne, crescere con il tempo che passa e guardarmi indietro ridendo di gioia: proprio come faccio ora (ed i miei compagni mi reputano cocainomane o matto totalmente per questo: ma dicono tutti "sei matto di una pazzia buona, sai").Ecco cosa penso ora della mia vita, fino alle ore 8.53 p.m di martedì 18 Settembre.

Dalla seconda lettera di Andrea Cazzo ad un Amica:

Giá, ecco cosa penso ora, cara Ale.E penso che tutti questi problemi non dovresti porteli, ma te li poni, perchè sei una ragazza matura, come se incontrano poche alla tua etá... e sono contento che sei venuta a parlarne con me.Quante volte mi chiedo e soprattutto mi SONO chiesto le stesse cose. Però ho sempre pensato una cosa: non è importante quello che si decide, ma come lo si decide, quanto ci sembrano buone le nostre stesse motivazioni, perchè in questa maniera un domani non finiremo per pentircene.Allo stesso modo a te, e a tanti miei amici che sono sempre indecisi sull'andare o sul restare, in tante cose della loro vita voglio dire che non è "andare" o "restare" la scelta che devono prendere, ma piuttosto "Dove sto mentendo a me stesso? Dove mi sto raccontando delle bugie, dove sto mettendo la testa? Sotto la sabbia, troppo in alto, sto guardando davanti o dove cammino?" Se ci faciamo queste domande (ora mi sento come il prete la domenica alla messa, pèrò) alla fine, piú che la scelta, abbiamo giá fatto tesoro della possibilitá di scegliere: qualsiasi scelta sbagliata non sará una perdita totale, qualsiasi scelta giusta non andrá sprecata.Venire in Spagna per me è stata la scelta giusta. Non so se rimanere sia la scelta giusta, ma finchè riesco a sorridere contento della mia vita vuol dire che sto imparando e posso essere tranquillo.