martedì 18 settembre 2007

Capitolo VIII, Progetti...

Dalla prima lettera di Andrea Cazzo ad un Amico:

Progetti?Indovinato, non ne ho. O almeno non nella loro eccezione classica di qualcosa che va avanti nel futuro. Come mi ha sempre insegnato in tutta la vita a veder meglio le cose, anche in questo caso la mitica frase del Buddha "There is no way to happiness, happiness is the way", mi sta aiutando.Non ho la minima idea di dove andrá a parare la mia vita, ma per la prima volta dopo decenni questo non mi mette paura: perchè? Perchè sto investendo bene il mio tempo: sto viaggiando, sto conoscendo gente, mi sto mantenendo (si fa per dire), sto vivendo con mio fratello e "NON" litighiamo mai, sto imparando una lingua, sto imparando come relazionarmi con le persone e con le donne, e mi sto divertendo nel farlo. Per ora non ci sono obiettivi, sono tutto concentrato a vedere quello che mi corre sotto i piedi e capire il piú possibile di questo, perchè c'è molto ancora da capire; dopo tanti anni sento che finalmente sto imparando di nuovo, la vita mi sta facendo crescere di piú... e siccome sono un narcisista del cazzo e mi piacevo giá prima, ora aspetto con ansia di vedere quello che posso ancora diventare in più (o anche solo di differente - ma non credo in meno - o non voglio crederlo).Quindi fanculo tutti quei momenti in cui mi sono messo a piangere, fuori o dentro, per essermi sentito dire: ma è possibile che tu non abbia idea di cosa vuoi fare nella vita? IO VOGLIO FARE LA VITA, non voglio farci niente perchè fare qualcosa con la propria vita è ridurla ad un fine; ma chi ce lo chiede di ridurla? Come si puó prendere una cosa vasta e ricca come la vita e FARNE qualcos'altro? Io non la voglio ridurre, la voglio vivere, capirla, goderne, crescere con il tempo che passa e guardarmi indietro ridendo di gioia: proprio come faccio ora (ed i miei compagni mi reputano cocainomane o matto totalmente per questo: ma dicono tutti "sei matto di una pazzia buona, sai").Ecco cosa penso ora della mia vita, fino alle ore 8.53 p.m di martedì 18 Settembre.

Dalla seconda lettera di Andrea Cazzo ad un Amica:

Giá, ecco cosa penso ora, cara Ale.E penso che tutti questi problemi non dovresti porteli, ma te li poni, perchè sei una ragazza matura, come se incontrano poche alla tua etá... e sono contento che sei venuta a parlarne con me.Quante volte mi chiedo e soprattutto mi SONO chiesto le stesse cose. Però ho sempre pensato una cosa: non è importante quello che si decide, ma come lo si decide, quanto ci sembrano buone le nostre stesse motivazioni, perchè in questa maniera un domani non finiremo per pentircene.Allo stesso modo a te, e a tanti miei amici che sono sempre indecisi sull'andare o sul restare, in tante cose della loro vita voglio dire che non è "andare" o "restare" la scelta che devono prendere, ma piuttosto "Dove sto mentendo a me stesso? Dove mi sto raccontando delle bugie, dove sto mettendo la testa? Sotto la sabbia, troppo in alto, sto guardando davanti o dove cammino?" Se ci faciamo queste domande (ora mi sento come il prete la domenica alla messa, pèrò) alla fine, piú che la scelta, abbiamo giá fatto tesoro della possibilitá di scegliere: qualsiasi scelta sbagliata non sará una perdita totale, qualsiasi scelta giusta non andrá sprecata.Venire in Spagna per me è stata la scelta giusta. Non so se rimanere sia la scelta giusta, ma finchè riesco a sorridere contento della mia vita vuol dire che sto imparando e posso essere tranquillo.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

...queste sono tratte dal diario di un qualche adolescente?

è pur vero che, senza scomodare il buddha: non si smette di giocare perché si è diventati vecchi ma si diventa vecchi perché si è smesso di giocare.

ti auguro il meglio, qualunque cosa sia.

Andrea Cazzo ha detto...

Mi dicono spesso: "Sembri più giovane dell'età che hai!". Forse potrò sembrare davvero giovane, perchè ho entusiamo ed energia da vendere, però ne ho mangiate di bistecche nel tempo (leggete come metafora delle esperienze che ti accrescono, grazie), quanto tutti quelli della mia età. A differenza di molti credo che la maturitá non arrivi col "vestirsi bene", "avere piani decennali di sviluppo del proprio IO nella societá" o in genere pensare A QUELLO che pensa una persona matura. Io credo che la maturitá sia pensare COME una persona cognitivamente matura. Per questo motivo quando mi dicono che sembro troppo giovane rispondo che in realtà sto soltanto vivendo bene la mia etá, anche perchè dal punto di vista cognitivo mi sento fin troppo vecchio. Anche per questo, avere ancora qualcosa da imparare mi riempie di entusiamo. So che sto parlando da Barcellona, dal corpo di uno che fuma le canne e che riesce a trovare un po' piú di ragazze di quante ne trova a casa: questo potrebbe indurvi a pensare che qua mi do alla pazza gioia, che il divertimento che mi circonda è scusato in malo modo dalle parole troppo entusiaste che riporto qua. In realtá mi conoscete, sono sempre stato così, qua ho solo trovato nuovi campi in cui crescere e questo mi mette dentro, dopo tanto tempo, uno stimolo enorme. A volte si cresce in verticale, altre in orizzontale, altre chissà... Io sento che qua le cose vanno bene per il mio futuro, anche in assenza di piani di sviluppo verticali (per ora, sicuro). Credo tu possa capirlo, mosto.

Andrea Cazzo ha detto...

... e questo proverbio sui vecchi, per quanto bello, mi sembra inesatto. Si diventa vecchi, diventano vecchi i giochi a cui giocavamo, impariamo a giocare meglio e a nuovi giochi. Io mi rifiuto di smettere di giocare, solo cambia il modo con l'etá.

Anonimo ha detto...

"Ci vuole scienza, ci vuol costanza ad invecchiare senza maturità."...questa sarebbe al massimo una frase da dire ad Andre! Comprendo bene ciò che vuoi dire...e poi lo sai, perchè ne parliamo sempre nelle nostre interminabili telefonate.Finalmente riesco a leggere ciò che hai scritto...però non scrivo commenti qui per...rispetto della privacy, come diresti tu!Ora vado avanti nella lettura...