venerdì 9 marzo 2007

Il mondo ama la follia

Il mondo ama la follia.
Cerco il dolce nell'alcool, l'amara riflessione nel tabacco, ma vi trovo soltanto confusione.
Cerco la dignità nell'amore degli umani, la forza nella loro sofferenza, ma trovo soprattutto miseria.
Cerco calore negli occhi di una donna, virilità nei gesti di un uomo, ma trovo una tragica perplessità.
Trovo il divenire nella morte, la morte nel divenire, ma non cercavo nè l'uno nè l'altra.
Salgo le scale che mi portano a casa pensando, valutando il peso che porto sulle spalle.
Arrivato, tolgo gli occhiali, per non cercare più la sfericità in un mondo che ama la follia.

16 commenti:

Anonimo ha detto...

...questa l'hai detta pure sabato, me la sono beccato in diretta.
federico

Andrea Cazzo ha detto...

Pensa che privilegio! :-)
Sabato era abbastanza fresca, devo leggere qualcosa, ogni tanto per vedere l'impatto sulle persone... a volte mi capita di scrivere cose che per me sono esaltanti e scoprire che per gli altri sono molto pesanti e viceversa.

Anonimo ha detto...

Ciao Andre.
quando aggiorni questo sito?Mi piace seguirti da qui e mi piace riflettere sui tuoi pensieri. So che ti fa piacere che si partecipi al tuo blog, così ne approfitto per dirti alcune cose che altrimenti mi imbarazzerebbero.
Quando ti vedo sento che in te qualcosa non va...eppure la tua imperturbabile aria pensierosa lascia intendere che nessuna vicissitudine sia riuscita a scalfire la tua persona; così a tutti sta bene, in fondo Andre sta bene, è più comodo persarlo che affrontarlo. Eppure leggo la tua insofferenza e penso quanto fragile possa essere l'esistenza in una condizione tale, che in più non viene esteriorizzata. E allora mi verrebbe voglia di abbracciarti e capisco che, nonostante l'alone di benessere che ti sei costruito per non disturbare il prossimo, avresti un bisogno immenso di calore umano.
E vorrei parlartene ma non mi riesce esprimermi verbalmente, piangerei, così ne parlo qui, visto che qui è più facile esporsi anche per te.
E credo proprio sia una follia non esser riuscita in 20 anni a dirti che ti voglio bene. Approfitto per un abbraccio virtuale che resterà tale per la mia e tua troppa discrezione.
Tutto questo per dirti che, se anche generalmente non sono così mielosa( e lasciamo che queste smancerie restino virtuali)non ti sono così indifferente come invece ti posso sembrare e mi spiace darti quest'impressione.
Ti auguro il meglio......Marty

Andrea Cazzo ha detto...

Cara Marty, innanzi tutto grazie: un punto di riflessione come questo blog non sarebbe niente senza interlocutori, e come puoi ben capire, questo blog è probabilmente il mio appiglio più saldo alla relazione con "gli altri".
Ho sempre trovato molto difficile esternare i miei sentimenti, perchè la forte timidezza mi rende impacciato e come sempre finisco col rendere banali anche le situazioni più ricche di patos; come quando, piangendo, andai a salutare Don Cesare che se ne andava e sono scivolato sullo scalino sbattendo il culo per terra. Dico questo non per giustificare il mio atteggiamento distaccato, ma per sottolineare che apprezzo moltissimo quei momenti, come questo, in cui si cerca di applicare onestà intellettuale ai sentimenti - una cosa che probabilmente è e sarà sempre la mia principale e faticosa occupazione nella vita: per questo scrivo, anche qui.
Del resto la relazione tra me e te, la conosci bene, perchè grosso modo è anche la stessa che ci lega al nostro comune nonno, altro duro ipersentimentale.
Che posso dire di questo mio periodo? Nell'arco di un anno o poco più ho visto cambiare completamente tutta la mia vita: è cambiata completamente la mia famiglia, si sono diversificate le mie amicizie, sono passato dall'università al mondo del lavoro (senza che il primo ambiente ci azzeccasse niente col secondo), ho dato il massimo per chiudere con dignità una splendida relazione che da sette anni era completamente impastata in tutti gli aspetti della mia vita quotidiana - senza comportarmi da animale ferito, ma da curioso esploratore delle caverne più buie della nostra esistenza. Certo, non è che sono un grande asceta, le caverne buie mettono paura anche a me, e per quanto possa mantenere le spalle robuste, vivere sotto questi pesi fa sentire il suo prezzo. Il difficile però non è stato tutto questo, sono abbastanza sicuro di avere fatto le scelte giuste e le cose a tempo giusto, indipendentemente dal fatto che ad un osservatore esterno possa sembrare uno che ha perso molto, io credo di aver giocato davvero una splendida partita (non voglio citare gli 883... però...).
Quando sto male, la sera non riesco a dormire e mi faccio prendere dai rimorsi: "Se avessi fatto questo, se avessi detto quello...". Beh, sappi che da molti mesi a 'sta parte ho sempre dormito sonni tranquilli.
Allora dove sta il problema, perchè anche io sono convinto che c'è?
Credo che il problema si trovi nel fatto che tutti questi cambiamenti nella vita mi hanno completamente spaesato e rincoglionito, a volte mi sento carico di energia per qualcosa, a volte vorrei fare tutto l'opposto. A volte esco e rompo le palle a tutti, altre volte me ne sto in silenzio non riuscendo a confondermi con gli altri; non solo non riesco a capire bene chi sono, ma mi sembra di non riuscire a capire bene neanche il mondo - per questo ho scritto il "mondo ama la follia"... sempre più spesso guardo le persone intorno a me, la modernizzazione, l'alienazione, il consumismo (pensa poi col lavoro che faccio adesso) e mi chiedo se sopra lo strato robusto della nostra condizione umana non si sia posato uno strato più opaco e più robusto di totale assurdità, nevrosi e isteria.
Domenica ero al mare con voi, ci vedevo girare tutti quanti come delle trottole, senza una metà, a destra e a sinistra, cercando un posto, una condizione, un discorso che potesse appagarci tutti, almeno un po' di più. Niente. Siamo arrivati, siamo andati avanti e indietro, siamo tornati a casa. Amo profondamente la vita, visceralmente, anche quando vacilla tutto, non vacilla quell'amore. Eppure non riesco più a valorizzarla, oggi. La mia scala di valori cambia più veloce della mia flessibilità e a volte credo che dovrei smettere di correrle dietro.
Non sto male, ma sono confuso, generalmente, da un 30 a un 80 %. Forse era meglio stare male ma essere ben saldi sulle proprie idee, come stavo 4 o 5 mesi fa. La condizione lavorativa e quella affettiva (tante ragazze interessanti, ma non capisco ancora cosa vogliono loro, nè cosa voglio io) non aiutano, da queste cose ricevo solo totale incertezza e incapacità di prevedere anche l'immediato futuro. Non mi manca la mia ex-fidanzata, sono felice che ci sia stata, ma ora nemmeno io sono quello di quei tempi, la cosa che mi rode è che finora capisco solo cosa non sono, ma poco di quello che vorrei essere... e forse, è tragico per me ammetterlo, non vorrei tornare ad essere quello di prima, nonstante fosse appagante. Quali alternative mi pone davanti però il modo? Solo tragiche maschere di vuota umanità. Come sempre tocca rimboccarsi le maniche e tirare avanti. Le mie spalle ancora reggono, grazie ad una eventuale divinità (sulla cui esistenza mi riservo ancora il diritto di dubitare), ho incontrato il kung-fu. Quelo sono sicuro che mi piace, come il buon cibo, il bel cinema, la bella letteratura e soprattutto Calvin & Hobbes.
Grazie ancora per queste perle di umanità, dobbiamo intensificarle e mai spegnerle, in noi e negli altri. Un saluto e un abbraccio, il tuo ami-ti-co vecchio e saggio cugino, Andre.

Anonimo ha detto...

Yu-huuu!
Andrea Cazzo's not dead.
T'è arrivata la canzone di Dylan?

Overworking Antonello
(ci vediamo a Verona)

Andrea Cazzo ha detto...

Ciao 'Nello (basta chiamarti Anto, rendiamo onore al resto del nome - ora mi dirai: "allora chiamami Nio, stile matrix italianizzato... azz... quant'è lunga sta parentesi... ma in che discorso del Cazzo mi sono imbarcato?).
Certo che non sono morto! Ieri uno ha detto: quello che non ammazza fortifica - è una cosa che sentiamo dire spesso, ma se aggiungiamo a questa premessa la premessa che io sono immortale e niente può ammazzarmi se ne deduce logicamente che sono destinato a diventare sempre più forte. Tutto fila, no? :-)
(lo so, sto diventando pazzo, ma solo per piacere al mondo, che ama la follia).
M'è arrivata la canzone di Dylan, la conoscevo ma non ce l'avevo ed era tanto che non la sentivo, il testo però non l'ho ancora capito tutto, me lo cercherò...
Ciao Overworking, me ne vado a cercare anche io un lavoro, così da sovraccaricarmi anche la mattina, cercherò di essere a Verona, ma le giornate festive sono ridotte alla domenica per me,
un saluto,
Andre.

Anonimo ha detto...

Ciao Andrea!
Complimenti per il tuo blog, veramente un blog del Cazzo!!!
Scherzi a parte, lo visito spesso e lo trovo molto più profondo di quanto si possa pensare leggendo il titolo. Ho deciso di lasciarti una traccia del mio passaggio, spero che ne sarai felice!

Ciao e in bocca al lupo per tutto!

Anonimo ha detto...

PS: già che ci sono ti lascio il mio indirizzo web... lo posto perchè non mi ha preso il link sul post che ho appena lasciato...

www.flavionaspetti.it

Ariciao!

Max_R ha detto...

Ho avuto modo di riflettere a lungo sul peso che sentivo sulle mie spalle. E' il peso del mondo stesso, della realtà che ci stà tutt'attorno e che spesso ci opprime. Ebbene analizzando la mia persona sono arrivato a capire che sono io stesso a caricarmi di tutte le responsablità per le quali soffro. La sensazione di carico mi crea dipendenza perchè attiva quelle barriere soffici e confortevoli del vuoto sconforto. Mi rende lucido e metodico. Mi rende freddo come non mai. Mi piace quella sensazione. Mi è d'ispirazione e mi concilia il pensiero e la riflessione. Peccato che tutto il peso che sento, tutto il vuoto, tutto il freddo mi stanno allontanando da tutti. Non riesco a reagire a questo stallo. Sono succube del vuoto e sono convinto di averne bisogno perchè mi protegge da tutto.
Saresti felice di essere felice? Che paradosso... Credo che si abbia bisogno di stare male... La spensieratezza non è per gli esseri pensanti appunto... Abbiamo bisogno delle nostre grandi domande e del tormento che ne consegue... Abbiamo bisogno dell'infinita ricerca senza soluzione... Che esseri strani siamo...

Andrea Cazzo ha detto...

Ciao Flavio, benvenuto come commentatore sul blog, sono felice di sapere che ci leggi e spero che piano piano ti venga anche la voglia di scriverci qualcosa, o magari mettere qualche tua bella illustrazione.

Caro Max, anche io mi sono chiesto spesso, in particolar modo in questi ultimi mesi, cosa mi porta ad essere cosi pe(n)sante? Non lo so... è come se avessi fatto un patto con la vita: poichè il mio obiettivo è gustarmela tutta, cerco di amplificare con la mente ogni situazione, di proiettarla su uno schermo ancora più grande e di analizzarla nei dettagli. A volte mi chiedo se non sia meglio vivere e basta con la dovuta leggerezza, se mai uno come me potesse riuscirci, però credo di no: un piccolo esempio pratico dimostrativo. Alcune settimane fa ho avuto modo di fumare (contrariamente ai miei abituali costumi e alle mie generali convinzioni) una sigaretta più potente del solito. Non è la prima volta e forse neanche l'ultima che mi capita eppure per un attimo, quando si è innescato quel leggero e artificiale senso di benessere, mi sono reso conto che era una sensazione che provavo con molta più freqeunza di quanto, in vita mia, avessi fatto uso di droghe leggere. Così mi sono reso conto che quella sensazione di benessere, ancora più costante e intensa, molto spesso mi veniva data dall'analisi di un problema, del verde di un prato, delle scene salienti di un bel film, dalle stupende pagine di Calvin & Hobbes... e molto altro.
In sintesi, la pesantezza forse non può darci facilmente felicità, ma serenità, equilibrio, armonia... tutto sta a saper dirigere, da bravo direttore d'orchestra, la nostra complicatissima mente e esistenza.

Anonimo ha detto...

Come promesso ...
... tutto sta a saper dirigere, da bravo direttore d'orchestra, la nostra complicatissima mente e esistenza.

There's no way to happyness,
happyness is the way !

Anonimo ha detto...

Cazzo, Andrea Cazzo...
un miracolo beccarti al cellulare e visto che ho sgamato il tuo blog mi tocca approfittare!

(Cazzo che rima del cazzo!)

Ho provato a beccarti quando passavo per Ancona ma nulla... nesuna risposta... il cellulare potrebbe essere spento o non raggiungibile!

Bah ora torno a studiare che il 12 Aprile ho l'esame SVOLTA!

Ciao!!!

by
Ciolo

Andrea Cazzo ha detto...

Ciao Damiano, felice di vedere che ti sei ricordato l'indirizzo e di sapere che ora fai parte dei frequentatori di questo blog.

Ciolo Junior che non sei altro! I giorni in cui hai provato a chiamarmi ero sempre estremamente incasinato; non è un caso che anche questo blog ultimamente va un po' a rilento. Il pomeriggio lavoro sempre (a parte la parentesi vinItaly) e la mattina, se ho tempo, me ne sto a Montoro, perchè da Ancona non ho accesso al web (gratuitamente) - ma molto spesso le mattine sono bloccato ad Ancona per i motivi più svariati.
Chiamami pure quando passi di là, che se, stranamente, non ci sono cause impedienti, ci prendiamo un caffè insieme.

Anonimo ha detto...

Ti si e' bloccata la vena poetica ??
lol

Intanto volevo dirti che finalmente ho passato l'ultimo esame e sono un PERITO ASSICURATIVO.
Cio' significa che molto prezzo e' d'obbligo un uscita con tanto di sbevazzata!

Andrea Cazzo ha detto...

Non è che sia finitia la vena poetica... solo che non ho mai il tempo e l'umore giusto per mettermi giù a scrivere qualcosa - questi mesi sono stato un po' troppo incasinato... quando ci vediamo per la bevuta ti racconto!

Anonimo ha detto...

...dovresti scrivere nuovi post invece che risposte lunghissime. sarebbe più fico, no?

...potresti cominciare col raccontare del tuo secondo lavoro da spogliarellista ad addii al nubilato ...presempio...