sabato 12 gennaio 2008

Capitolo XI, Oh partigiano, portami via...

Anche questa mattina mi sono svegliato, con questo sole stupendo di Aprile che tre mesi prima viene a benedire la mia esistenza ed i miei ormomi primaverili qui, in Barcelona... tre mesi prima, forse tra tre mesi non ci sarà un sole così bello, forse, qua a Barcellona, non ci sarò io.
Avrei voluto trovare L'Invasor questa mattina, al mio risveglio, ma trovo sempre e solo i miei pensieri puntuali... e io per ripicca, como que sono un anarchico e un palloso, li incollo qua, li esorcizzo in questo blog che, ora come ora, diventa un mettere le mani avanti.
Penso a Febbraio, il mese in cui non avremo più in casa Joana, Lars e Karen, tre persone con cui ho diviso tantissimo in questi mesi; penso al dottorato di psicologia che si riproporrà a breve qua in Spagna e poi in Italia; penso ai mille dottorati di Psicologia in giro per il mondo; penso al lavoro come psicologo che dovrei iniziare a cercarmi , ma non so se qua, in Italia o dove sia; penso al lavoro che ho ora, ai problemi e ai pregi, ben distribuiti.
Penso a Marzo al mese che in cui Nico forse se ne andà in Portogallo da Joana, alla voglia di continuare a visitare tutta la Spagna, alla voglia uguale di fermarmi qua in Barcellona e a quella di tornare a casa e stare vicino ai miei cari; penso che non so mai decidermi tra tre opportunità altrettanto importanti: tornare, restare, partire ancora -- nel luogo dove vivere come nel mio atteggiamento verso il lavoro, l'amore, la mia personalità, i miei ideali e abitudini (fermarsi così, cambiare, tornare ad essere quello di una volta).
Penso che voglio visitare tutta la Spagna, sì, ma anche il Portogallo, la Francia, l'Irlanda, l'Olanda, la Germania, la Norvegia, l'Europa dell'Est, la Russia... e poi la Cina, il Giappone, il Canada, il Messico... e questo solo perchè ho incontrato gente meravigliosa di questi posti (in genere) e che mi ha incuriosito sul luogo dove vivono, o perchè sarebbe interessante vivere là.
E nessuno di questi pensieri si riesce ad incastrare con gli altri; nessuna di queste vite, alle estreme conseguenze riesce a realizzare le altre, almeno in teoria.
Penso alla prossima estate in Italia, dove dovremmo incontrarci, a casa mia, da tutte le parti del mondo. Penso che l'estate è anche il momento migliore per viaggiare e chei soldi non sono moltissimi. Penso all'estate qua a Barcellona, che si annuncia stupenda come quella appena passata; alle feste nei terrazzi, ai barbecue, ai picnic nei parchi e alle discoteche. Penso alla faccia di Nico quando in metropolitana, tra le variopinte turiste mezze nude di Barcellona, abbiamo deciso di fermarci qua: avevo in testa un idea chiara, non sarei diventato psicologo se a questo non mi avrebbe portato la mia vita. Basta voler diventare qualcosa, mi stavo facendo imprigionare dal mio passato e avevo davanti un futuro fatto di sfaccettate possibilità, di incontri, di crescita, se avessi solo pensato al diventare psicologo la scelta era ovvia: tonrare a casa e non perdere tempo, perchè in questo caso, se la strada l'abbiamo già scelta, ogni deviazione è una perdita di tempo. E capii che io la strada non l'avevo già scelta, e stavo camminando per conoscere le strade.

Poi mi alzo, verso un po' di latte nei cereali e mangio, così riprende una giornata tanto stereotipata quanto tristemente precaria (una quotidianità illusoria e che durerà poco); ma ogni tanto mi fermo a pensare: e penso ad Aprile... allo stupendo sole di Aprile che stamattina è venuto a salutarmi e a benedire queste giornate in Barcelona.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo Aprile morettiano...

Anonimo ha detto...

Che confusione..che difficile scegliere cosa fare..mille alternative che portano a vite e percorsi diversi..ma è proprio in questi casi che la scelta che si fa ha un grande valore..e se guardi bene dentro di te la trovi..
per quanto riguarda le persone che dovrai lasciare..bé fa parte della vita purtroppo..ci sono incontri destinati a durare troppo poco,ma forse sono cosi intensi e pieni proprio per questo,e per lo stesso motivo li ricorderai sempre con un sorriso..portali dentro di te,questo puoi farlo!
forse il sole d'aprile non riuscirà a mettere chiarezza..ma riscalda e illumina..fa stare bene..goditelo
un abbraccio

Chiara