mercoledì 9 gennaio 2008

Cabron Espiatorio, un post che non merita di essere scritto...

Avevo già pronto il delizioso capitolo XI di questo blog, si chiamava "oh Partigiano, portami via..." e raccontava, come sempre, di cose interessentassime (per il 99% inventate) (scherzo, scherzo, scherzo, vi prego non credeteci, vi prego, sono tutte vere!!!) accadute al fiero Cavaliere dalla Triste Responsabilità di Dittatore di Spagna (del mondo, forse) ed al suo prode scudiero, nonchè fratello, Gangia Puzza. (Forse i rimandi a Cervantes sono troppo difficili da cogliere, quindi lo cito esplicitamente, ok?)
Fatto sta che il capitolo XI dovrà attendere un po' perchè, mentre me ne andavo a fare la scheda medica (STO MALE, SOFFRO, NESSUNO MI AIUTA; POTREI ANCHE MORIRE --- SENTITEVI IN COLPA PIÙ DI QUANTO IO MI DEBBA SENTIRE IPOCONDRIACO) e ripensavo alle parti da inserire, mi sono ricordato un episodio che mi ha fortemente idignato quando stavo in Italia di cui voglio parlare.
L'ultima sera che stavo in Italia, credo, circa 5 ore prima della mia partenza, ho scoperto per puro caso che un mio amico, i cui interventi su questo blog mi fanno sempre un piacere ENORME, è stato criticato proprio per uno di questi commenti: più precisamente riguardo al fatto che si menzionavano le abitudini sbagliate, in quanto a droghe, di un altro nostro amico.
Vorrei dire due parole a proposito (e sappiate che quando inizio con "Vorrei dire due parole a proposito..." vuol dire che sono pronto a sfasciarvi le gambe...):
Il fatto che il ragazzo in questione abbia avuto una crisi cardiaca o respiratoria, indotta da una dose sbagliata o tagliata male pochi giorni dopo il post, ha dato adito ad un comportamento collettivo tipico di un paese di ignoranti quale quello in cui (in queste occasioni) mi vergogno di dire che sono cresciuto. Subito si sono cercati capri espiatori: Mosto (usiamo questo soprannome per il rispetto sulla privacy) sarebbe colpevole di aver scritto sul blog che questo ragazzo era passato ad altri giri e ad altre sostanze (scritta, per altro accompagnata da un amaro "no comment" che rivela l'intelligenza di Mosto, che si astiene da commenti banali o semplicemente di sorta, per dimostrare soltanto la sua delusione per la cosa); un altro amico (qui la privacy ci vuole) che non usa minimamente questa droga (che si chiama EROINA, non confondiamola con COCAINA, ECSTASY, ACIDI, CANNABIS o anche solo FARINA per assonanza) secondo autorevoli ed illuminate menti Montoresi gli avrebbe procurato la dose --- quando si sa benissimo che probabilmente se la procurava a Filottrano e con poca immaginazione si arriva a capire anche da chi...
Io penso che a M. non sia capitato niente irrimediabile, cinicamente parlando potrebbe anche essere una fortuna: aveva preso delle abitudini sbagliate, fin troppo facili da prendere quando la realtà di tutti i giorni è quella del lavoro, e di un paese ignorante, ingrato e con ragazze fredde come l'Italia e Montoro in particolare. Non esistono alternative sociali, non esistono esperienze forti, quali esperienze ti si aprono quando hai adottato un certo stile di vita? L'imprenditoria? Giusto quella. Allora mi drogherei anche io. La verità, cari montoresi seduti al bar a giocare a trucco, è che è fin troppo facile criticare la vostra gioventù che si droga; isolare dei capri espiatori per fatti come questo poi, individuando i montoresi "a rischio" (capirai, Mosto non fuma nemmeno le sigarette) serve soltanto a dire "noi siamo diversi", "le cause sono queste...", "la dinamica è questa..", "gli amici questi...": quando capita qualcosa del genere, tutta questa foga a colpevolizzare serve solo per prendere le distanze, per pensare che a voi o ai vostri cari non possa capitare... senza dubitare neanche un momento che paesi come Montoro, Filottrano, Osimo, Jesi (addirittura conosciuto in Italia e nel mondo per la droga) siano così a rischio droga proprio per questa mentalità CONTADINA che ci portiamo dietro, che isola le persone, non sa portare tanti altri divertimenti e stili di vita migliori della droga (certo, a qualcuno già morto da un pezzo, dentro questa mentalità, può anche non interessare la qualità della vità).
M. ha avuto la possibilità, senza subire danni fisici, di imparare una lezione importante; e io gli aguro di tutto cuore di impararla, non sarà in discesa per lui, ma da ciclista quale è, giovane e pieno di energia, credo che qualche salita potrà permettersi di affrontarla.

Al contrario di come si fa in paese, dove si sta tutti zitti e poi quando succedono casini si inizia ad alzare la voce e a puntare il dito, io credo che le cose bisogna dirle; anche solo per formare la base di un esperienza autentica che come ancora di salvezza mi sembra più palusibile del fanatismo e dell'ignoranza (la caccia alle streghe l'abbiamo abbandonata nel '600, l'olocausto da 60 anni, ma la zocca dell'ignorante rimane sempre un po' duretta eh?).
Credo inoltre che invece di cercare colpevoli e creare barriere psicologiche tra noi e questi fatti a volte farebbe bene chiedersi quali, tra i sentimenti che la vita di tutti i giorni ci riserba, se portati all'esasperazione o in certe circostanze specifiche, potrebbero avere conseguenze simili: avremmo tutti delle morali meno arroganti, assolute e più umane - e visto che già le morali umane sono difficili da seguire, quelle dicotomiche del bianco e nero mi sembrano solo per i cori da stadio.

Ho cercato di essere discreto; a M. e alla famiglia va il mio affetto e comprensione.
Altrettanto ai miei amici criticati per motivi idioti e illogici (grazie a Dio, essendo gente intelligente non se la sono presa).
A chi volesse ancora cercare un capro espiatorio specifico, chiedo solo di prendere il biglietto e mettersi in coda, il mondo è pieno di imbecilli.

Un ultima cosa: critiche ai post del blog o ai commenti, andrebbero fatte, se non in primis, almeno di pari passo anche su questo blog; non tollero che uno spazio MIO venga utilizzato per attaccare, esclusivamente dal di fuori, chi ci scrive. Grazie.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Infatti non me la sono presa ^__^

Sarà per la nostra evoluta mentalità cosmopolita, oppure per quel po' di sale in zucca Andre.

Grazie per la solidarietà, by the way.

CioloWeb ha detto...

Solidarizzo anche io ...
anche se nn ti conosco affatto. La parola e' un dono che qualcuno ha dato solo all'uomo ... ma anche se sembra facile produrre suoni articolati poi saperli mettere in fila per dire cose sensate e' un'altra cosa. Se poi andiamo a valutare lo scarso utilizzo che si fa della materia grigia allora a tutto si puo' trovare una giustificazione. Ma io nn giustifico, quello lo lascio ai bravi cristiani, io mando a fanculo chi da aria alla bocca solo per far finta di stare sempre dal lato buono del muro...


by Ciolo