domenica 4 febbraio 2007

A Benny

Mia sorella ha 10 anni, io 26, eppure insieme ne abbiamo quasi 2000.
Parlo con lei di matematica, dell'infinitamente grande e dell'infinitamente piccolo, di relazioni e rapporti, numerici e sociali.
Quando è nata ho girato un suo video, la cullavo sulle braccia a pochi mesi, le ho insegnato nuovi giochi e nuovi modi di giocare a quelli vecchi.
Ho visto la sua mente crescere ed i suoi occhi illuminarsi ogni volta che le spiegavo nuovi concetti e che riusciva ad assorbirli, con la sua devastante percezione curiosa, col suo lucido insight.
...ma tra noi lo scambio è sempre stato alla pari.
Mia sorella dice che la cosa più importante che abbiamo è la vita.
Benny ha 10 anni; io 26, ma non so dire di meglio.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo frammento mi ha profondamente colpito e forma un accordo perfetto coi miei pensieri. Mi riviene in mente Vittoria, una mia allieva di pianoforte, con la quale avevo instaurato un rapporto tutto speciale. Aveva 10 anni e io 25, quindi i nostri incontri non avevano scopi espansionistico-sessuali, ma puramente didattici. More socratico parlavamo di tutto, non solo di musica ed io ero per lei un libro aperto, dal quale ricavava utili conoscenze. Imparava dalle mie esperienze per migliorarsi, perchè come diceva Oscar Wilde, l'esperienza altro non è che il nome che diamo ai nostri errori. Estatico la guardavo mentre si cimentava nell'esecuzione di quelle note scritte sul pentagramma, mentre mi parlava di ciò che faceva a scuola e, stupito, da maestro mi ritrovavo ad essere allievo di una ragazzina di 10 anni. Si imparano tante cose dai bambini. La gioia di scoprire il mondo, di esplorare il nuovo, di giocare, di reinventarsi. Sono gli occhiali della nostra miopia, la poesia della nostra retorica, la memoria di ciò che dimentichiamo di essere.

Bravo Andrea!!! Il tuo blog trabocca di umanità, d'amore, nel senso più autentico e universale del termine. In questo mondo povero di sentimenti, il balsamo di ogni avversità.

Ciao
Maurizio

vampirodellospecchio@libero.it

Se vuoi leggi il mio racconto "C'è una fonte d'acqua pura". (su google scrivi il titolo+ il mio nome e comparirà come per magia) Credo che questo frammento dedicato a tua sorella appartenga allo stesso campo semantico.

Andrea Cazzo ha detto...

Andrea Cazzo ha detto...
Grazie mille Maurizio, uno dei complimenti migliori che potessi ricevere su questo blog è proprio quello che hai fatto tu, dicendo che questo "blog trabocca di umanità, d'amore, nel senso più autentico e universale del termine". Infatti se dovessi descrivere la mia persona vorrei poter utilizzare le stesse parole, ma purtroppo sono uno di quegli impacciati che riesce ad esprimere molto di più scrivendo che vivendo, ed il meglio di me si vede solo nelle situazioni critiche. Però è così, da molti anni ormai sento di amare profondamente l'esistenza e tutto ciò che essa comporta, e mi stimo molto per questa mia capacità. Sono davvero felice che tanti tra i miei migliori amici si siano raccolti su queste pagine e mi auguro che presto prenda il via un dibattito di tutti con tutti. Ho molta stima di chi commenta o anche solo legge questo Blog (e io che vi conosco tutti, per ora, so che avete molto da dare gli uni agli altri anche per via di molte passioni in comune). Estendo quindi l'invito anche ad altri ad andare a leggere i tuoi racconti, che mi sono preso. E tra poco inserirò anche i link che mi hai dato e che ho già esplorato: complimenti davvero sia a te che a Giorgio.
Tornando al post sento di aver ben poco da aggiungere, la capacità di rapportarsi con individui di età diverse dalle nostre è uno dei segnali più evidenti di umanità che si possano ritrovare in una persona, a mio avviso. Spero che cambiando di età, non perderò mai questa ricchezza e flessibilità... e lo auguro a tutti voi. Scappo a cena,
Andre.

Anonimo ha detto...

Non ho molto da aggiungere a quello che avete già detto... anche se le ultime parole di Andrea mi hanno fatto riflettere; in particolare: "la capacità di rapportarsi con individui di età diverse dalle nostre..."
L'età diversa, ho sempre visto questa cosa in maniera statica... Io bambino e poi ragazzo, quest'ultimo non molto diverso da un bambino cresciuto con qualche "potere" in più... E dall'altra parte i grandi, gli uomini e le donne, i genitori, miei e dei miei amici, le altre persone che lavorano.
E poi gli anziani, gli zii, quelli al bar che parlano tra loro o vogliono parlare con noi di tutte quelle cose che oggi non sono più, o delle altre cose che invece sono sempre...
Come ho detto, ho sempre visto questi ruoli in maniera statica, come parti assegnate ai vari personaggi di questo "film"...
E sebbene ogni tanto veniva in mente che quel vecchio non era sempre stato così lento; e quell'uomo un tempo giocava con una palla e veniva sgridato; questi pensieri rimanevano tali, del tutto astratti alle mie sensazioni.
E invece ultimamente, inizio ad avvertire un qualche lentissimo cambiamento in me... e allora quella frase di Andrea mi fa pensare che non siamo solo portati a relazionarci con persone di età diversa, ma noi stessi siamo portati ad essere, a modo nostro, quelle persone.
E quindi un giorno, se ci sarà dato il tempo, saremo portati ad avere un ruolo diverso, un altro punto di vista, e quindi oltre al complemento oggetto sarà anche il soggetto a cambiare.
Ci sarà un senso più profondo in tutto questo... non so se questa è una domanda o un'affermazione

Comunque sono andato un po' fuori tema...
Quello che invece volevo dire è che, secondo me, bisogna avere un grande rispetto dei bambini e considerarli per quello che sono, ovvero dei piccoli uomini che come tali hanno già in se tutta l'intrinseca forza e saggezza dell'essere umano...
Mentre a volte vengono considerati come uova da schiudersi, la versione inevoluta della persona che sarà, e come tali vengono ingiustamente trattati, forse dai presuntuosi che credono che solo la conoscenza e l'esperienza rendano sapienti, o forse dall'ignorante che non sa vedere quella scintilla di vita, curiosità e coscienza negli occhi dei bambini.
Nella mia esperienza di vita mi è capitato spesso di vedere questa sorta di ingiustizia, ma forse e lo spero, non è poi così tanto frequente.

Un saluto.

-simo-

Anonimo ha detto...

ciao andre... andre, cazzo, direi.

...finalmente benny ha 10anni. Sono almeno 3anni che Nico diceva che Benny a 9anni. Avevo anche iniziato a dubitare che il tempo stesse passando.
federico

Andrea Cazzo ha detto...

Ciao Simo, mi era sfuggito il commento: devo dire che alla fine non sei andato proprio fuori tema come dici, secondo me, il rapportarsi con età diverse dalle nostre significa anche rapportarsi con un continuum della nostra esperienza. Quante volte, da giovani in particolar modo, ci capita di pensare che alla nostra età sappiamo già tutto e solo pochi anni dopo pensiamo: "Che coglione che ero!". Ecco, forse in questi casi ci capità di provare questi pensieri non tanto perchè ogni età ha la sua ambizione, ma perchè ogni età racchiude in sè degli elementi caratteristici, che precludono una piena comprensione delle altre: è difficile immedesimarsi veramente in qualcosa di diverso da quello che siamo "ora" e "qui".

Fede: devi capire che io e mio fratello ci siamo dati tante di quelle botte in testa da piccoli che qualche disfunzione temporale forse è il male minore... Quando ho compiuto 25 anni, la mattina mi sono svegliato e ho detto, con solenne serietà, a Fra, che stava accanto a me:
"Cazzo, Fra, ho già 23 anni, come passa in fretta la vita, mi sembra ieri che ne avevo 19!".